Esiste una correlazione tra livelli di amiloide nel liquor e alterazioni nella sostanza bianca cerebrale in pazienti affetti da demenza da Alzheimer. Così affermano gli autori di uno studio pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry, portato avanti dall’Unità Malattie Neurodegenerative dell’Università di Milano, Centro Dino Ferrari, e della Fondazione Ca’ Granda IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico della stessa città. Nel cervello di pazienti affetti da Alzheimer si osserva la deposizione di amiloide e la morte dei neuroni, localizzati nella sostanza grigia. Radiologicamente è anche possibile vedere alterazioni, della cui natura si sa ancora poco, nella sostanza bianca, costituita in maniera preponderante da mielina. In questo studio, portato avanti in collaborazione con il Laboratorio di genetica e neurochimica dell’Unità di neuroradiologia dell’Università di Milano e Fondazione Cà Granda IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, e con il Laboratorio di neuroimaging della Fondazione IRCSS Santa Lucia di Roma, i ricercatori hanno cercato un collegamento tra patologia amiloidea e deterioramento della sostanza bianca cerebrale, con l’ipotesi della possibilità di predire il danno della sostanza bianca attraverso i livelli di amiloide nel liquor. Per questo sono stati arruolati 85 partecipanti, 65 con malattia di Alzheimer (AD) di nuova diagnosi, demenza non‐AD o lieve deterioramento cognitivo, e 20 controlli, dei quali sono stati valutati i valori di β‐amiloide1‐42 (Aβ) nei campioni di liquido cerebrospinale.

Ebbene, 42 pazienti presentavano livelli di Aβ patologici, mentre 23 avevano livelli di Aβ normali. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti anche a una valutazione neurologica e neurocognitiva completa e una risonanza magnetica cerebrale in modo da valutare il danno nella sostanza bianca, che potrebbe quindi rivelarsi un elemento cruciale nella patogenesi della malattia. «Questo studioha dimostrato un aumento del carico lesionale nei pazienti con livelli patologici di Aβ, sia rispetto ai controlli sani sia rispetto ai pazienti con livelli liquorali normali. È interessante notare poi che i livelli liquorali di Aβ sono risultati in grado di predire il danno della sostanza bianca nei pazienti» conclude Anna Pietroboni, prima autrice dello studio.

J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2018. doi: 10.1136/jnnp-2017-316603
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29054920